Danni Antonello
La spina dorsale
Poesie (2009-2017)
 
pp. 176, euro 20
 
 
Quarta
Esci, fatti foresta, sterpaglia e bosco di sotto,
battere ramo su fronda: fruscio – infine:
foresta.
Sperditi, e spandi il polline raro sui resti
fecondi del pasto dei lupi, nema a temere:
non sarai guardato in gola,
da segreto a segreto potrai conservare
la grazia, profonda, di foglia, argilla, che nasce
–
come bianca, non incisa, un’aperta foresta
che nasce.
Risvolto
« ...Danni è sempre stato un vero ladro
dei grandi testi poetici, nel senso che li assimilava, li ruminava e li
digeriva, con umiltà ma mai con spirito epigonale: mi piace
pensarlo come una sorta di macina, di quelle antiche dei mulini ormai
diroccati e scomparsi, capace di dare ancora quella meravigliosa crusca
scura, ruvida e povera, ma consistente e per nulla addomesticata alle
regole di “purezza” che il mercato ci vende come
“naturali”. E perché la poesia, per
Danni, è essenziale come il cibo, povera come il pane nero,
pericolosa come un impiastro d’erbe sconosciute, che non sai
mai se faccia bene o male o, meglio, sai benissimo, per esperienza
diretta, sulla pelle, e quindi tattile, che le due cose non possono
essere mai separate».
Dalla Prefazione
di Andrea Ponso
Nato a Cittadella nel 1978 e morto nel 2017 a Macerata nella sua
libreria antiquaria, Danni Antonello è stato poeta, editore,
libraio antiquario e comparatista linguistico. È cofondatore
di questa casa editrice.
|