Gario Zappi
Libro d'argilla
Poesie (1988-2020)
 
pp. 160, euro 20
 
 
Quarta
XVI
candore d’assenza: visione che permane nel profumo,
nell’essenza di te
rattratta, ri-apparsa, svanita: così viviamo
d’archetipi
sui Monti delle Formiche, sui segni-frangenti d’eventi, sui
petroglifi,
nei sogni cavi della Madre Umida Terra, nell’alveo del
torrente tra i rovi:
riuscissi a elidere i tuoi sospiri nel bagliore notturno degli
occhietti
dei ghiri, nell’allucciolio tra i castagni
Risvolto
Gario Zappi è importante nel panorama letterario italiano
per la sua attività pluridecennale di traduttore dal russo,
tanto di poesia che di prosa. Per la Giometti&Antonello ha
curato la traduzione di autori fondamentali: Osip
Mandel’štam (L’opera in versi,
2018), Arsenij Tarkovskij (Stelle tardive I e II,
rispettivamente 2017 e 2020) e Varlam Šalamov (Quaderni
della Kolyma, 2021). Di particolare rilievo è
anche la sua traduzione dell’opera omnia di Venedikt Erofeev,
uscita nei primi anni 2000 per Feltrinelli e mai più
ristampata.
Accanto all’attività traduttiva, quasi frutto
recondito della «prova dell’estraneo» cui
Zappi si è sottoposto fin dalla più tenera
età – il suo rapporto col russo è
biograficamente complesso: madre lingua? bilingue? apolide della
lingua? – trova spazio da subito una produzione poetica
autonoma, che finora era stata pubblicata in alcune sue parti solo in
plaquettes in piccola tiratura e di scarsa circolazione. Nel presente
volume raduniamo in maniera tripartita, sotto il titolo generale di Libro
d’argilla, l’insieme dei cicli di poesie
composti da Zappi fra il 1988 e il 2020: «Sphaera
Mnemosynae» (1988-1992), «Trittico»
(1992-2001), «Libro d’argilla»
(2002-2020). Il «Trittico» è
l’unione di tre cicli distinti composti nell’arco
di quegli anni: «Spirantia signa», «In
urbe abscondita», «Immota labascunt».
Vari sono gli influssi e i rimandi che connettono alla tradizione
italiana ed europea i componimenti qui raccolti: Hölderlin,
Rilke, Montale, Campana, Rebora, Ripellino, Zanzotto,
Mandel’štam, Celan… che tuttavia non
esauriscono il valore di investigazione concettuale, di sperimentazione
inedita, l’anomalia specifica di questo autore.
Dalla Nota degli editori
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