Eugenio De Signoribus
Case perdute
(1976-1985)
Nuova edizione ampliata
pp. 192, euro 24
Quarta
«Da decenni, in sostanza da un secolo, la poesia italiana non trovava
un autore così deciso a rifondarne la lingua, a esplorare le
potenzialità nascoste di quella comune, a farsi un vocabolario suo come
necessità espressiva e non come gioco e smontaggio ironico di quello
altrui o della piazza».
Vittorio Coletti, Storia dell’italiano letterario, Einaudi, 2022
Risvolto
Questo volume, che raccoglie le poesie e una piccola sezione di prose
scritte fra il 1976 e il 1985, è la riedizione accresciuta del primo
libro di Eugenio De Signoribus, che uscì con lo stesso titolo prima in
una versione embrionale nel 1986 (sulla rivista «marka» di Ascoli
Piceno), quindi trovò la sua versione definitiva nell’edizione del 1989
(Il lavoro editoriale), che a sua volta ha fatto da base a quella
uscita in Poesie, Garzanti, 2008. A distanza di quasi
quarant’anni, l’autore ha deciso di ripensare l’architettura del libro,
a volte modificando l’ordine delle sezioni, ma soprattutto integrando
nel volume tutta una serie di testi coevi, sia in versi che in prosa,
che non erano stati accolti nelle precedenti edizioni, o erano stati
espunti dopo la primissima versione. Il risultato è una nuova opera
prima, come si trattasse di un frutto giunto solo adesso – a distanza
di decenni – alla sua piena o comunque a una rinnovata maturazione.
Fra le opere di Eugenio De Signoribus (Cupra Marittima, 1947),
segnaliamo Poesie (1976-2007), Garzanti 2008, che riunisce
tutti i suoi libri precedenti, Trinità dell’esodo, Garzanti
2011, e, pubblicati nel 2022, L’uscita (sogno, incubo, doppio sogno),
il Canneto Editore e Un manoscritto domestico, Portatori
d’acqua.
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