Roberto Deidier
Altre Samarcande
pp. 160, euro 16
Quarta
«Qualsiasi discorso sul passato è in
realtà un’architettura, un equilibrio non sempre
stabile di pulsioni, di sottaciuti, di reticenze, che tornano a noi,
alla nostra coscienza presente, dentro una precisa gamma di colori.
C’è un evidente simbolismo nella tavolozza della
nostra memoria; più la luce è forte,
più si crea una foschia pastellata; più
è debole, più i colori presumono una propria
verità. Ma forse è il gioco stesso delle ombre,
il loro sfumare tra il grigio e il nero il colore più
autentico della nostra impossibilità di
riafferrarle.»
Risvolto
Altre Samarcande
raccoglie alcune prose selezionate di Roberto Deidier, poeta e saggista
italiano, che in queste pagine mette da parte tanto la distanza propria
della prospettiva critica quanto l’assoluta aderenza
richiesta dal verso, per volgere la propria scrittura verso
l’esplorazione di quel territorio indistinto, prossimo e
remoto al tempo stesso, che corrisponde alla memoria autobiografica.
Il risultato è un affresco delicatamente lirico, in
equilibrio fra l’arte della reminiscenza e quella del
ritratto, in cui le vicende più strettamente personali (la
giovinezza romana, l’apprendistato della scrittura, gli
scorci siciliani) si sovrappongono ai ricordi di figure prominenti del
panorama letterario del secolo scorso, da Amelia Rosselli a Dario
Bellezza, da Nelo Risi a Biancamaria Frabotta, andando a comporre un
mosaico di aneddoti e di incontri avvenuti sotto il segno di Mercurio,
nume tutelare di tutti gli esseri in procinto di metamorfosi
– tutti gli esseri, vale a dire, lambiti dalla poesia,
«dimensione ultima e necessaria in cui tentare di dare forma
all’informe, di piegare il dio della lingua a donarci
quell’immagine in cui finalmente rifletterci».
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