Andrea Miconi

Emergenza di Stato

Intellettuali, media e potere nell'Italia della pandemia

 

pp. 112, euro 12

 

 

Quarta

... Troppo comodo, circoscrivere il male della disinformazione al traffico di contenuti incontrollabili in rete. Troppo comodo, abusare della formula magica del fact checking, e ascriversi il ruolo di chi può giudicare sulla liceità delle idee degli altri. Troppo comodo, mettere all’indice alcuni canali – guarda caso, sempre e soltanto di area sovranista – e poi accettare dal Presidente del Consiglio l’assioma per cui non vaccinarsi significherebbe, letteralmente, morire. Troppo comodo, giustificare le mancanze del giornalismo di professione, o addirittura eleggerlo a guardiano della divulgazione scientifica: perché anche questo ci tocca sentire, da gente abituata a pubblicare l’oroscopo e le cronache della liquefazione del sangue. E visto che di studi sulla misinformation in rete è pieno il mondo, mi occuperò qui di altro: del sistematico esercizio di propaganda degli organi di stampa e dei mezzi generalisti. ...

Risvolto

Questo libro analizza la tematizzazione pubblica dell’epidemia, approfondendo due aspetti in particolare. Il primo è la natura cieca, totalitaria, assoluta dell’esercizio di potere statuale a cui stiamo assistendo, che rende utile il ricorso tanto ad alcune classiche categorie sociologiche, quanto a quei diabolici concetti di Schmitt ed Agamben – eccezione; nuda vita; guerra civile – che la classe dei colti sembra avere improvvisamente dimenticato.

In secondo luogo, il libro chiama in causa proprio le responsabilità dei signori della discussione pubblica: che hanno falsificato il racconto delle cose, censurato il dibattito scientifico, aggredito e stigmatizzato ogni voce di opposizione, per sottomettersi senza ritegno al sovrano. Cosa che vale per i media e per i giornalisti, certamente; ma anche, e in modo più doloroso, per l’accademia, l’industria creativa e la classe intellettuale.

In ultima analisi, questo è quindi un saggio sulla costruzione discorsiva della sottomissione al potere: perché quello di cui è difficile capacitarsi, in fin dei conti, è il prolungato inverno delle coscienze; la facilità con cui tutto questo è accaduto e continua ad accadere. Ed è anche, con questa intenzione critica, un libro disperatamente di sinistra: disperato, perché i peggiori pensieri si vanno incarnando, giorno dopo giorno, in processi reali; e di sinistra, per la voglia di ribellarsi al conformismo con cui le forze del nostro mondo si sono piegate davanti al sovrano.


Andrea Miconi insegna Sociologia dei Media all’Università IULM di Milano, dove coordina il progetto Horizon 2020 EUMEPLAT-European Media Platforms. I suoi libri più recenti sono Epidemie e controllo sociale (manifestolibri, 2020); Surplus digitale. La filiera del valore da Marx al web (EGEA, 2019); e Teorie e pratiche del web (Il Mulino, 2018).

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