Alejandra Pizarnik
L'altra voce.
Lettere 1955-1972
Traduzione di Andrea Franzoni
 
pp. 192, euro 24
 
Le lettere qui incluse ricoprono l’intero arco della
«vita poetica» di Alejandra Pizarnik. Nata a Buenos
Aires il 29 aprile 1936, secondogenita di una famiglia di ebrei russi
emigrata in Argentina, Pizarnik è oggi considerata una delle
voci più significative e originali della letteratura
sudamericana del Novecento. Studiò giornalismo e filosofia
presso la Facoltà di Lettere di Buenos Aires, senza mai
laurearsi ma instaurando sin da giovanissima una precoce rete di
relazioni letterarie con i più influenti poeti argentini
della sua epoca. Pubblicò il suo primo libro di poesia nel
1955, a 19 anni. Tra il 1960 e il 1964 si trasferì a Parigi,
dove lavorò per alcune importanti riviste letterarie come
traduttrice e saggista. Pur lamentando difficoltà nel
sostentamento, continua gli studi presso
l’Università della Sorbona, ma soprattutto
continua a scrivere e frequenta gli ambienti culturali parigini,
stringendo nuove amicizie testimoniate in questo epistolario. Per un
breve periodo visse anche a New York, città verso cui non
riuscì mai a superare una radicale diffidenza. Al suo
ritorno in Argentina, ormai nota poetessa, pubblicò le sue
opere più importanti come Extracción de la piedra
de locura (1968) e El infierno musical (1971). Il suo valore
è stato riconosciuto con l’assegnazione delle
borse di studio Guggenheim (1969) e Fullbright (1971). Gli ultimi anni
della sua vita sono stati segnati da gravi crisi depressive che
l’hanno portata a tentare il suicidio in diverse occasioni.
Trascorse i suoi ultimi mesi in un centro psichiatrico di Buenos Aires.
Il 25 settembre 1972, nel corso di un fine settimana di permesso che
trascorse in casa, concluse la sua vita con un sovradosaggio di sodio
seconale. Aveva 36 anni. Questo epistolario, nel ripercorrere tutte le
tappe della vicenda biografica «alejandrina»
è anche la storia di un’iniziazione
all’altra voce della scrittura poetica.
|